Under 12 – vedi Roma e poi vinci. “Chi me l’ha fatto fare?” questa è la domanda che ogni accompagnatore che si rispetti si pone allo squillare della sveglia in un’alba umida e piovosa. Se poi quello che ti attende non è il solito torneo, ma una trasferta di due giorni tra centurioni millantatori e leoni inglesi assetati di birra, la domanda è accompagnata da una decisa invettiva al mefistofelico Macchiavello e alle sue subdole arti persuasorie.
Dopo i commiati alla stazione, il viaggio in treno corre sui binari della tranquillità, mentre Paolo mi aggiorna sulle diecimilaquattroceventuno iniziative che ha in mente per l’under 12 e il Cus Milano Rugby. A Roma, dopo aver lasciato i compagni di viaggio dell’Under 14 all’Acqua Acetosa per il loro Super Challenge, ci dirigiamo in centro per un breve giro turistico, che diventa brevissimo perché nello spazio di 5 minuti siamo rimproverati prima dalla Digos, intralciata nell’adempimento dei propri compiti dagli improvvidi allenatori, poi dalla polizia, ostacolata dai nostri piccoli atleti che formano una mischia ordinata intorno alla loro auto. Per evitare di essere presi di mira anche dall’esercito schierato a protezione dei vari palazzi governativi, con la scusa di fare il tifo per i compagni della 14, riportiamo la squadra dentro i cancelli sicuri del centro sportivo.
Domenica mattina siamo accolti al torneo dalla straordinaria ospitalità del Villa Pamphili Rugby e noi contraccambiamo dando il massimo contro tutte le squadre romane, nell’ordine Capitolina per 5-1, Villa Pamphili per 11-2, Nuova Rugby Roma per 8-0 e in finale Fiumicino per 8-2. Sul piano del gioco è stata una prova eccellente dei nostri ragazzi: movimento della palla veloce ed efficace lungo tutta la linea d’attacco, gioco al piede puntuale e preciso, punto di incontro gestiti con determinazione, mete subite solo a risultato ampiamente conseguito. Una nota di merito ai 2007, che hanno saputo sfruttare spazi e occasioni con abilità, dimostrando una crescita evidente e dimostrando di essere una bella risorsa per una stagione che sarà lunga e faticosa.
Infine non posso non informarvi di uno scandalo che si è manifestato in tutta la sua evidenza durante l’incontro del 6 nazioni: Eddie Jones spia i nostri allenamenti! Nel primo tempo infatti i nostri ragazzi e gli allenatori hanno iniziato a rumoreggiare scambiandosi una sola parola: “A.C.T.” (pronunciata ei.si.ti)*. Ebbene sì, uno degli schemi più letali che l’under 12 allena e utilizza in partita è stato copiato dai tecnici della perfida Albione per battere proprio la nostra nazionale. In attesa che Angelo impieghi tutto il suo peso giornalistico per denunciare l’accaduto, se nei prossimi giorni fuori dal Giuriati strani studenti fuoricorso con le orecchie a cavolfiore e l’accento cockney vi chiedono informazioni su una squadra di minirugby di Milano, voi indicategli con senza esitazione il Crespi.
*Lo schema prevede che il 10 passa la palla al 12, che finta il passaggio al 13 che sta stringendo verso di lui, ma in realtà la ripassa al 10 che si è spostato lateralmente dietro la linea e può sfruttare il buco creato dal 13. Se chiedete a vostro figlio ve la disegnerà perfettamente, ma poi mangiatevi il foglietto per non lasciare tracce.
Max Gnocchi
(Accompagnatore Under 12)