Intervista a Muliana, mamma di Yani e Maya – Campo Cus Milano Rugby via Padova (a cura di Mario Smedile)
Siamo contenti di poter dare spazio ai genitori di alcuni bambini partecipanti al progetto insieme di via Padova, quartiere multietnico molto vivo. Abbiamo scelto la vostra famiglia per la presenza e la partecipazione. La vostra famiglia da dove viene?
Sono una mamma di due figli, Maya e Yani. Mio marito è italiano di Milano e io
sono Indonesiana, quindi la nostra famiglia è italo-indonesiana.
Meraviglia! Cosa ci puoi raccontare del tuo
Paese?
Se guardate la mappa del mondo, l’Indonesia è un arcipelago dove ci sono diciassettemila
isole, sedi di tante belle spiagge, uno splendido mare, comunità gentili e
aperte. Ci piace sorridere a dare accoglienza agli ospiti ☺
La foresta pluviale, panorami
meravigliosi, altri paesaggi rispetto a Milano, cosa vi ha portato a venire a
vivere in Italia?
Nel dicembre 2004 si è scatenato lo tsunami, io mi trovavo in Malesia, dove lavoravo
presso un’azienda farmaceutica. Lo tsunami si è abbattuto proprio sul mio
paesino, radendolo al suolo, quindi ho deciso di farvi ritorno e dare un
supporto. Sono venute ad aiutarci molte organizzazioni internazionali e anch’io
ho trovato lavoro con l’O.N.G. francese, dapprima come segretaria, poi come H.R.
responsabile. In quel periodo ho incontrato il mio marito, arrivato come
coordinatore della costruzione, abbiamo lavorato insieme per un anno, finché
non ci siamo innamorati.
Wow! Adesso siamo proprio curiosi, quali sono stati gli sviluppi?
Ti rispondo continuando a raccontare la nostra storia. Eravamo al punto in cui
ho cambiato diverse O.N.G., mentre mio marito aveva deciso di tornare in Europa
per la sua carriera. Intanto ero in cerca di informazioni, volevo venire a fare
l’università in Europa, sognavo Liverpool e Bioforce, ma le rette erano
vertiginose e io non avevo soldi. Un giorno mio marito mi ha invitato a visitare
l’Europa, la prima città in cui sono arrivata è stata Parigi, un vero choc
culturale per me! La seconda tappa è stata Milano, dove ho studiato italiano
per nove mesi grazie a un permesso di soggiorno per motivi di studio. Ho
cercato nel frattempo di lavorare, ma a con qualche difficoltà. Un giorno, per
caso, mi sono imbattuta nella brochure di un Master in cooperazione e sviluppo
presso l’Università di Pavia, che ho potuto frequentare grazie a una borsa di
studio. Ero alla svolta! A quel punto mi sono trasferita a Milano!
In Indonesia c’è molta solidarietà tra
le persone? Hai ritrovato solidarietà in Italia?
In Indonesia mancano molti elementi di welfare, allora cerchiamo di tenere saldi
i rapporti tra le persone, cioè tra comunità. I nostri vicini sono parte della
nostra famiglia. Quando stai male, sono loro che si curano di te, c’è una rete
di solidarietà molto forte. In Italia non è proprio uguale.
Vi basti un semplice aneddoto: appena arrivata a Milano, ho sentito della morte
di un mio vicino di casa, quindi ho fatto una visita, cosa per me normalissima,
per poi scoprire che qui non lo è affatto!
Secondo la tua esperienza, in via Padova ci sono delle esperienze positive di incontro e condivisione con l’altro? Se sì, quali?
Via Padova è un angolo magico di Milano, è un luogo di altissima solidarietà,
sicuramente perché ospita un tasso molto alto di stranieri, accomunati
dall’aver affrontato un progetto migratorio, con le relative difficoltà.
Gradualmente, ho potuto apprezzare anche il cuore degli Italiani.
Indipendentemente dal fatto di essere stranieri o autoctoni, un buona società
si regge sulla collaborazione. Sono molto contenta di vivere in questa zona,
molto vivace, dove convivono insieme il bello e il brutto. I miei figli
frequentano una scuola dove si parlano sette lingue per comunicare ai genitori.
La genti qui è davvero simpatica! Incluso il CUS J
naturalmente!
Bene, visto che mi passi la palla, la prendo al balzo! Come si trovano i tuoi figli che giocano a rugby al progetto #Insieme al campo di via Padova?
Mio marito è un maniaco dello sport. Allora per i nostri figli siamo
continuamente alla ricerca di risorse sportive da poter frequentare. Grazie a
internet, abbiamo scoperto questo meraviglioso progetto di via Padova. Siamo
stati felici di trovare persone gentili e accoglienti, grazie di cuore per
esserci.
Siamo noi che ringraziamo voi. La vostra partecipazione è attiva, li accompagnate costantemente agli allenamenti, non importa se piova o ci sia vento, vi vediamo molto presenti a supportarli in questo percorso.
Tra vari aneddoti, mi piace ricordare il video che avete pubblicato in cui Yani si allenava nel vostro giardino, il vostro aiuto nella preparazione della festa di Natale, nonché la preparazione di numerosi terzi tempi, grazie davvero di far parte della nostra famiglia ovale!